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Posts Tagged ‘Odorico da Pordenone’

Non scrivo da parecchio, più di un mese, e a consolarmi è l’idea che in pochi c’avranno fatto caso. E poi di che parlare, di me, di voi, dell’Italia? Mah. E vi è andata pure bene, che prima di iniziare avevo in testa uno di quei miei prolissi interventi pseudo socio-politici, ma non parte. Non gioite troppo però, prima o poi vi tocca.

Comunque sia, la notizia del giorno è l’agnello vegetale. Chi?! Questo:

BarometzCarino, vero? Io l’ho scoperto giusto ieri, e ne sono rimasto assolutamente deliziato. Secondo la leggenda era una pianta originaria dell’Asia centrale (Tartaria), che dava come frutto delle pecore. Pecore, sì! Di carne, ossa, organi e vello. Nasceva da una radice che fungeva da cordone ombelicale, e poi sbocciava il quadrupede. Se veniva staccato dalla pianta, o se questa appassiva, moriva anche la pecora. Veniva chiamata anche barometz, e quando lo stelo si piegava fino a terra, l’animale poteva pascolare in circolo attorno alla radice. Una volta brucata tutta l’erba disponibile nei paraggi, moriva. I suoi peggiori nemici, oltre agli uomini, erano i lupi.

Si dice che il suo sangue sapesse di miele, e che dal suo vello si ricavasse una magnifica qualità di cotone. A parlarcene per primo è frate Odorico da Pordenone, che così testimonia del suo viaggio in Oriente, attorno al XIV secolo: <<Un dì tra gli altri viddi una bestia grande come un agnello, che era tutta bianca, più che neve la cui lama rassemblava un bombace, la quale si pelava. E domandando dai circostanti, che cosa fusse, fummi detto, che era stata donata dal Signore ad un barone, per una carne, che fusse la migliore, e più utile al corpo humano d’ogn’attra, soggiungendomi che vi è un monte, che ha nome Capsis, in cui nascono certi poponi grandi, e quando si fan maturi, si aprono, e n’esce fuori questa bestia.>>

Si dice che i semi di questa felce siano simili a zucche, o meloni, da cui poi spunti l’animale. Ecco, se vi capita un giorno, in un paese lontano, di trovarne uno, ve ne prego, portatemi un agnello vegetale, e lo farò pascolare nel mio giardino, con la promessa di non lasciarlo mai morire di fame, e tenere lontani tutti i lupi di questo mondo. Sarà l’agnello vegetale più grasso e felice che si sia mai visto da qui alla Tartaria, vi do la mia parola.

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