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Archive for giugno 2010

Miss Informazione Libera Comunicativa nel corpo e nello spirito, curiosa e informata sui fatti del mondo, la miss prescelta crede nell’importanza di una corretta, trasparente e LIBERA informazione. Sceglie e premia il Direttore Emilio Fede che così la descrive: “Sguardo intelligente, romantica, poco trucco, non più della seconda misura di seno, non superiore al metro e settanta di altezza, con lineamenti leggermente androgini, insomma “non una bambola gonfiata”.” [da Wikipedia]

Questa fotografia è pazzesca. Giuro, me la sono trovata davanti e c’ho visto tutto. L’Italia.

Miss Informazione Libera 2010, fascia interna al concorso di Miss Padania, concorso indetto dalla Lega Nord, partito di quella maggioranza che sta approvando la Legge bavaglio. Miss Informazione Libera, premiata dalle mani del peggiore giornalista televisivo italiano, impudico, amorale, il meno obiettivo, sfacciatamente impegnato in prima linea nella ventennale opera di disinformazione e mistificazione della reale condizione del Paese a beneficio del signore padrone Silvio Berlusconi. Una bellezza acqua e sapone, come precisato dal Direttore, che non appena si concederà una pompatina al seno potrà entrare a Mediaset come carta da parati in uno degli innumerevoli programmi per famiglie che notte e giorno bombardano le fasce culturalmente meno attente, quindi più vulnerabili, con culi, cosce, tette, sorrisi ammiccanti, inviti subliminali al sesso più selvaggio. Gnocca, figa, sborra, scopare. Questa è tutta l’informazione che ci occorre, questi i nani e ballerine che ci allieteranno felici la vita, portandoci nel loro spensierato mondo di sorrisi, belle ragazze, soldi, amicizia, serenità. Senza alcun rispetto, senza il minimo pudore, dissacrando il cadavere della Libera informazione con gli stessi strumenti usati per affossarla.

Affanculo millenni di civiltà. Affanculo morale, istruzione, cultura, libri, sentimenti, emozioni, parole, senso civico e sociale, coscienza, pensiero, domande, etica, maturazione, individui, giovani, lavoro, diversità, futuro. Siamo pronti, ora siamo davvero maturi per buttare tutto al macero, in cambio del soddisfacimento di un paio di primitive pulsioni, dell’illusione del successo, sbandierata come panacea e carota di fronte alle nostre facce da muli.

Resistere, resistere a oltranza è l’unica cosa che possiamo fare. E che l’ultimo di noi vinca la fascia di Miss Nostalgica Utopia, dalle mani di un porco dagli occhietti viscidi.

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